Dal 3 al 5 agosto 2015 un numeroso gruppo di Chierichetti – Ministranti di diverse parrocchie della nostra diocesi di Padova (ben 220), tra queste Piove di Sacco, Onara, Maserà, Villafranca, Strà e altre ancora, si sono recate a Roma in occasione dell’undicesimo pellegrinaggio internazionale organizzato dal CIM, Coetus Internationalis Ministrantium, capitanati da d. Marco Cappellari e d. Nicola Andretta del Seminario minore per «videre Petrum, per vedere Pietro», per essere confermati nella fede da Papa Francesco.

Meta iniziale del pellegrinaggio ha voluto essere la basilica di S. Maria Maggiore ma cuore dell’evento è stato proprio l’incontro con il Santo Padre in piazza S. Pietro nel pomeriggio di martedì 4 agosto sotto un sole cocente, preparato nella mattinata con la S. Messa presieduta dal card. Pietro Parolin presso l’altare della cattedra di S. Pietro. Il Papa dopo due giri in jeep della piazza, ha guidato la preghiera serale dei vespri. Dopo essersi messo al collo il fazzoletto del pellegrino, ha commentato un brano del capitolo 6 di Isaia invitando i Ministranti ad essere aperti alla missione, al non rimanere chiusi in sé stessi, nelle sacrestie, ma a contagiare altri con lo spirito del servizio. Per il Papa i Ministranti hanno una responsabilità verso i coetanei dato che sperimentano l’intima vicinanza del Signore nell’Eucarestia e negli altri sacramenti: sono chiamati a dialogare sempre più con Gesù nella preghiera quotidiana e ad andare maggiormente verso il prossimo. Tali parole sono ritornate anche nell’udienza privata che una delegazione di Padova ha avuto proprio con il Papa qualche ora prima dell’appuntamento in piazza. Con stupore alcuni dei nostri lo hanno accolto, quasi senza parole per l’effetto di avere di fronte il successore di Pietro. Nonostante il timore iniziale, ancora una volta ha colpito la semplicità con cui si rapporta il Papa agli altri, come con tanto amore e tanta cura ti osserva e ti ascolta. Papa Francesco li ha esortati a pregare ogni giorno la Madonna per lui e per loro stessi affinché possano scoprire sempre più cosa Dio ha in desiderio per ciascuno di loro. A conclusione del pellegrinaggio, il gruppo mercoledì mattina ha fatto visita alle catacombe di S. Pancrazio. Qui sull’esempio del santo patrono Tarcisio, martire dell’Eucarestia, il gruppo ha fatto ritorno a casa consapevole sempre di più che il servizio all’altare è una palestra di fede, di carità dove si fa esperienza di un Dio che si fa vicino e ti rende protagonista di un disegno veramente grande.

di Andrea Miola