di don Giovanni Molon

 

Quando ho l’occasione di partecipare ad una festa di compleanno c’è un momento che stimola particolarmente la mia attenzione: è l’apertura dei regali. Penso di non essere il solo che, in quegli istanti, posa lo sguardo sul volto del festeggiato per scrutare l’espressione del suo viso nel momento in cui strappa la carta e scopre di che cosa si tratta. Quell’espressione dice molto di più di tutte le parole di ringraziamento che ne seguono… È proprio bello quando vedi che gli occhi e la bocca si allargano di gioia e la testa si alza in cerca del volto del donatore per esprimergli in un sorriso tutta la gratitudine. Se si tratta di un bambino, poi, quell’espressione proprio non mente: si capisce subito se il regalo è azzeccato.

Ricco di misericordia

Nell’anno che stiamo vivendo c’è una parola che risuona di continuo e che papa Francesco ha voluto donarci come un grande regalo: misericordia. È davvero un anno ricco di misericordia: lo sentiamo ripetere da più parti e tante sono le occasioni offerte per poterne fare esperienza. L’Ufficio Nazionale per la Pastorale delle Vocazioni ha voluto comporre lo slogan per la prossima Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni di speciale consacrazione secondo la tipica dinamica della chiamata: a un dono ricevuto corrisponde, per prima, la gratitudine. «Ricco di Misericordia… Ricchi di Grazie». Di fronte al grande dono della misericordia di Dio, non possiamo che rispondere sentendoci ricchi di riconoscenza.

Scrive don Nico Dal Molin, il direttore dell’Ufficio: «Entrare nella logica della gratitudine è scegliere di “abitare” la vita, che per noi avrà il volto della famiglia, degli amici, dei gruppi, delle comunità cristiane in cui siamo chiamati a vivere e a servire».

Ricchi di grazie

Colgo allora l’occasione di queste righe per dire grazie – a nome mio e di don Marco Cappellari – anzitutto a Dio e, poi, anche a tutte le persone che ci aiutano nell’animazione della pastorale vocazionale. Ci sentiamo davvero ricchi di grazie per quanto abbiamo vissuto in questi ultimi mesi. Dicevo poco sopra che lo sguardo di chi riceve un dono è più eloquente delle parole che uno può dire. Nelle righe che seguono, purtroppo, non posso trasmettere l’espressione dei nostri volti, ma spero che la gratitudine che vado ad esprimere non sia colta come parole di circostanza, ma come autentica riconoscenza nei confronti delle persone e anche come preghiera di ringraziamento a Dio. «Se la sola preghiera che tu dirai nella tua intera vita è “grazie”, quella sarà sufficiente» (Meister Eckhart).

Ricchi di grazie ci sentiamo anzitutto nei confronti degli “adoratori”. Sono le oltre cento persone che, il primo sabato di ottobre, di dicembre e di marzo, hanno pregato insieme, in Seminario minore, per le vocazioni. Sono l’espressione visibile di quel “Monastero invisibile” che è diffuso nell’intera diocesi e unisce tutte le persone che offrono la loro preghiera per il dono di nuove chiamate di speciale consacrazione.

Siamo ricchi di grazie anche nei confronti dei nove preti collaboratori che quest’anno ci hanno accompagnato nella riflessione e nella condivisione dell’animazione vocazionale, aiutandoci a tenere unite le proposte del Seminario con il territorio. Assieme a loro diciamo grazie anche a tutti i preti, laici e consacrati che in questi mesi abbiamo incontrato o con cui abbiamo collaborato per tenere viva la dimensione della pastorale vocazionale.

Ci sentiamo ricchi di grazie anche per il dono dei venti ragazzi che quest’anno frequentano il Gruppo Davide, per gli undici giovani che partecipano agli incontri del Gruppo vocazionale diocesano e per i cinque che abitano Casa Sant’Andrea. Possono sembrare numeri piccoli per la nostra grande diocesi, ma accompagnare ciascuna persona alla scoperta della chiamata che il Signore le rivolge è sempre esperienza viva di Grazia.

Anzitutto la gratitudine, dunque! Poiché è «la gratitudine che apre davvero alla creatività, alla fantasia, alla bellezza e alla meraviglia» (don Nico Dal Molin). Ci auguriamo allora che anche alla nostra Pastorale Vocazionale non manchi mai nessuna di queste caratteristiche, così da poter guardare con fiducia al futuro.